Non cerco la "perfezione", cerco il "su misura". Se poi questo su misura ideale, delle volte, rasenta la perfezione, bè, questo è un altro discorso! La perfezione mi tedia, ma adoro gli sforzi di chi cerca di capire e non si crea aspettative che giocoforza dovrò disattendere. Io non ho il cuore fresco e pulito; il mio cuore è ancora, putroppo, abbastanza sgualcito e dunque incapaci di darsi in un'esperienza che so essere totalizzante. Del resto, ho trascorso molte notti a cercare di sbarazzarmi di abitudini e rituali, ridimensionando i miei obiettivi e restringendo la mia visulae sul mondo. Ed ora che finalmente avevo come l'impressione di esserci riuscita, calibrare nuovamente la prospettiva mi terrorizza. Senza contare il fatto che d'ora in avanti, non sarò più disposta a rinunciare a tutto quello che ho faticosamente riconquistato, lottando con le unghie e con i denti. La mia nuova esistenza non contempla il ritorno al complesso di Eco! Certo, avevo messo in conto il passaggio più o meno devastante di qualche imprevisto, ma non avevo minimamente calcolato la portata della sua prepotenza, nè tanto meno quella della sua insicurezza. E' presto! In effetti, nonostante ogni giorno, mi convinca razionalmente che non devo assolutamente voltarmi indietro, il peso dei ricordi e degli insegnamenti tratti è ancora molto vivido nella mia quotidianità. Tanto che, spesso, al risveglio, mi ritrovo a dondolare su un triplice senso di colpa: verso un presente che cerca di aprire un varco luminoso sul futuro, verso il passato, e soprattutto verso me stessa. Perchè di me non riesco proprio a tenere conto e maschero la mia irrequietezza dietro le infinite attenuanti che mi spettano di diritto. Sarebbe molto più semplice se riuscissi a scivolare nell'oblio più totale di ciò che mi circonda oppure se riuscissi a vivere a compartimenti stagni. Ed invece io per prima, sono propensa a tentare un'alternativa alla strada che, per anni, ho sentito mia, e per di più gravata della mia vita trascorsa e di quella storia che mi appartiene perchè mi ha reso quella che ora sono. Quello che adesso provo ha una sua autenticità, eppure io mi scopro diventata capace di una freddezza che non mi si addice. Non a me che, a tratti, ho sopportato la tortura di un sentimento in grado di far impallidire per l'invidia tutti i sentimenti possibili, un sentimento che bastava a se stesso, un sentimento autosufficente, del quale si può benissimo sopravvivere senza bisogno di ALTRO. Ma in questo frangente non è più così. Adesso io ho ho bisogno di questo "altro", un po' perchè la mia ingenuità si è macchiata di disincanto, un po' perchè ho fatto tesoro dei miei errori e un po' perchè ho avuto modo di vedere in cosa consiste questo Altro e mi piace maledettamente. Forse ho perso qualche grammo di sensibilità, ma probabilmente il mio stato d'animo attuale è dettato da una salda volontà di non voler bruciare le tappe. Non che adesso comprenda appieno le stesse parole ahe, a più riprese, mi hanno ferito, ma l'avere chiari, dentro me, certi bisogni primari mi porta ad assumere atteggiamenti nei quali mai avrei pensato di potermi rispecchiare. Forse perchè tutto quello a cui ho fatto la guerra era me più di quanto non lo fossi io stessa. Spesso ho anche il timore di essere diventata così come io non concepisco si possa essere a vent'anni. Ma mi confondo e basta!Perciò prendo atto del fatto che molte delle teorie che ho creduto infondate abbiano invece una buona percentuale di verità di base, convinta comunque che un domani mi accorgerò di non essere poi così diversa come ora mi vedo. Ma domani ha ancora da arrivare ed io devo occuparmi dell'oggi!
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