Ultimamente il tempo fluisce molto lentamente e mi lascia il giusto spazio per riflettere. Proprio ora che avrei invece bisogno di staccare la spina del cervello e non pensare.
Mi sento come in alto mare. E su tutti i fronti! Sia a livello pratico che sotto il profilo psicologico. E ciò mi preoccupa. Perchè se dal punto di vista pratico, vengo sempre bneficiata di qualche ispirazione dal cielo, mentalmente, mi forzo, ignorando la mia stessa lucidità che mi avverte di stare in guardia da ogni possibile sconvolgimento.
"fai piano"mi dice "non correre". ma io imperterrita disobbedisco perchè le raccomadazioni non le ho mai sopportate. , bastian contrario, i consigli, anche quelli dispensati con cuatela, solo raramente mi sono presa la briga di seguirli. Ma adesso in gioco c'è una posta ben più alta di quella che aveva messo in conto. Adesso la questione non è tanto la mia effettiva felicotà, quanto il timore di non sapere prendere bene le misure. E non esistono parole in grado di rasicurarmi perchè non voglio essere tranquillizzata: voglio perdermi nell'incertezza che mi attanaglia, e nella malsana paura che, con il trascorrere dei giorni, diventa sempre più coscienziosa.
Del resto dal passato, ho tratto un solo saggio insegnamento: per quanto ci si possa umanamente barcamenare, per quanto si ami e ci si contorca dal dolore, mai stravolgere il nostro modo di essere per un'altra persona, e mai pretendere che chi ci sta accanto faccia una cosa simile.
Tutto sta nell'accorgersi che il vero problema non è cambiare di sanapianta per compiacere gli altri, ma possedere un certo SPIRITO D'ADATTAMENTO, resistente ai colpi di vento e capace di irrigidirsi, all'occorrenza. Io cercherò di adattarmi a te, senza per questo smussare troppo le mie inclinazioni e tu farai altrettanto, per apprezzarci sostanzialmente così come siamo adesso, così come ci siamo un giorno conosciuti.
Ed è la spontaneità con questo può accadere che lascia senza aggettivi e disarma. E' come trovare la chiave per sintonizzarsi sulle altrui frequenze senza volersi prematuramente spingersi laddove non ci è ancora consentito spingerci. Ed è con questa semplicità ben impressa nel cuore che si dovrebbe vivere: non pensare troppo, seguire la scia del momento, muoverci in base a ciò che si desidera e non a ciò che ci è più congeniale ni quel frangente; non celarsi, non risparmiarsi, nè tantomeno giuardarci troppo intorno prima di esprimerci. E per una che è abituata a soppesare al milligrammo gesti e parole, che ha imparato a sue spese a tacere anche quando non ce n'è una palese necessità, e a ricacciare nel profondo qualsiasi slancio o moto istintivo, vedere che esistono persone capaci di destreggiarsi così abilmente su questo filo teso, mi sorprende ogni giorno di più. Ed in essi, adoro l'equilibrio che viene a crearsi.

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